Scrittore francese. I suoi studi, iniziati all'università di Cahors,
terminati a Parigi, lo condussero al celebre seminario di Saint-Sulpice, dove il
dotto Trousson lo aiutò a dare solide basi alla sua dottrina. Ordinato
prete a ventitré anni, dopo la revoca dell'editto di Nantes (1685),
divenne missionario nella Saintonge, dimostrando la sua avversione ai metodi
autoritari; il che lo portò ad essere scartato quando fu posta la sua
candidatura ad alcuni seggi episcopali. Nell'agosto del 1689 divenne precettore
del duca di Borgogna. Come tale esercitò un eccellente influsso sul suo
allievo, così come sui fratelli di lui, per i quali scrisse le
Fables, i
Dialoghi dei morti e i
Dialoghi sull'eloquenza.
Accademico di Francia fin dal 1693, fu nominato arcivescovo di Cambrai, ma
quando sopravvenne la questione del
Quietisimo, dottrina condannata dal
vescovo di Meaux, introdotta in Francia da M.me Guyon, amica di
F., egli
fu costretto a ritirarsi nella sua diocesi. Fra le sue opere
Le avventure di
Telemaco (1699) e
L'educazione delle giovinette (1687) sono le
più celebri. Lasciò inoltre un abbondante epistolario (Castello di
Fénelon 1651 - Cambrai 1715).